venerdì 12 dicembre 2014

Report seminario "Biomasse risorse per il futuro"

Il 27 novembre, nella Sala conferenze del Complesso "Le Case a Corte in Terra Cruda" a Guspini, si è svolto il seminario dedicato all’impiego delle biomasse per la produzione di energia ed allo sfruttamento delle risorse locali con l’obiettivo dell’autosufficienza energetica. 


L’intervento è stato curato dall’Arch. Francesco Urgu, progettista e consulente energetico specializzato in architettura bioecologica e bioclimatica. 
L’architetto Urgu ha iniziato parlando in generale delle fonti di energia, e in particolare di quelle disponibili in Sardegna, unica regione italiana a non avere ancora il Gas Metano. In Sardegna l’acqua calda sanitaria (ACS) viene principalmente prodotta con fonti fossili GPL, gasolio e con l’energia elettrica prodotta a sua volta da fonti fossili. I difetti e i limiti dell’utilizzo delle fonti fossili ricadono sui cambiamenti climatici, sull’inquinamento, sui costi eccessivi ecc; l’Italia dipende dalle importazioni energetiche, e ne compra dai paesi produttori per circa 90 miliardi di Euro l’anno. Non è ancora possibile oggi produrre ACS con le pompe di calore e c’è la necessità di caldaie specifiche e performanti, un superamento di questi  limiti potrebbe essere lo sfruttamento delle risorse locali per la sua produzione di energia. La risorsa locale per eccellenza è la biomassa;  esistono oggi sul mercato caldaie a biomassa molto performanti e soprattutto poco inquinanti (biomasse a: legna , cippato, segatura, pellet). Il pellet, ad esempio, si ottiene con gli scarti di segheria successivamente tagliuzzati a formare una pasta alla quale viene aggiunto un 10-15% di acqua, l’impasto viene scaldato fino a far uscire la lignina (collante delle particelle legnose); se la segatura è povera di lignina viene addittivata con l’amido di mais. Utilizzando come combustibile il pellet rispetto al gasolio si ha un risparmio del 60%. Questo esempio pratico dimostra il risparmio e di quanto un sistema alimentato a biomassa possa essere più pulito, infatti anche gli scarti (ceneri) possono essere riutilizzate come fertilizzanti. Mentre il cippato, secondo l’Arch. Urgu, è il combustibile migliore per la Sardegna in quanto è la regione italiana con più superficie boscata. Il bosco può diventare produttivo, e dalla sua pulizia si possono trarre diversi vantaggi: prima di tutto la fruibilità delle aree e poi la legna da trasformare in cippato che ha un potere calorifero molto più alto della legna intera. Per ottenere un buon cippato le piante andrebbero tagliate nel periodo di dormienza: dicembre, gennaio e febbraio. Il cippato può essere utilizzato con caldaie che vanno solo a cippato oppure in caldaie onnivore, i depositi possono essere interrati e il materiale fatto arrivare alla caldaia mediante coclea o aspiratore, questa tipologia di caldaia non necessita di grosse manutenzioni e la cenere prodotta può essere tolta due volte l’anno. A trarre maggiori vantaggi dall’utilizzo di queste caldaie alimentate a biomassa potrebbero essere le pubbliche amministrazioni e in particolare le scuole; questo se hanno a disposizione il cippato dalla pulizia dei boschi, altrimenti il pellet, quest’ultimo sempre reperibile.
L’intervento è proseguito  con vari esempi di risparmio in termini di inquinamento globale ed in termini di risparmio economico. L’ultimo argomento che ha chiuso l’intervento, è stato la trattazione delle caldaie alimentate a legna spaccata e a bricchetti.

DISPONIBILI LE SLIDE PROIETTATE DURANTE L'INCONTRO